La fotografia rappresenta un mezzo di trasmissione rapido, veloce e di enorme impatto. Fotografare vuol dire immortalare un qualcosa in un preciso momento; il qualcosa può essere un oggetto, un'azione... ogni cosa... che in quel momento era così e resterà così nei nostri occhi ogni volta che guarderemo uno scatto.
Il legame tra architettura e fotografia è sempre esistito, molti architetti hanno amato ed amano immortalare principalmente le architetture o i paesaggi; non a caso gli stessi progetti vengono trasmessi principalmente tramite fotografie. Le riviste di architettura sono piene di foto dei singoli progettI e non certo di sezioni e planimetrie, molto meno leggibili e sicuramente più adatte ad una ristretta cerchia di persone.
Il motivo del mio legame con la fotografia dura da ormai 20 anni, partito dalle vecchie macchinette (del Dash), fino a giungere alle modernissime Reflex. Di foto ne avrò scattate milioni, ma sono sempre stato molto critico e non ho quasi mai apprezzato il mio modo di rappresentare ciò che vedevo, trovandolo a volte troppo semplice, a volte estremo e a volte anche privo di reali emozioni personali.
A mio dire lo scatto (non quello delle comunioni e dei battesimi che è abbastanza scontato) dovrebbe regalare emozioni, dovrebbe far pensare e ripensare, dovrebbe far rivivere e riempire i nostri occhi della luce o del buio che c'erano nel momento in cui è stato fatto. Un'immagine che viene stampata piatta deve comunque essere viva, altrimenti andrebbe benissimo negli album da tenere chiusi nelle librerie di famiglia, album prevalentemente piatti... l'immagine deve vivere con noi, darci quel qualcosa in più... e darlo anche alle altre persone che la guardano.
Inutile fare un monologo sulla fotografia, ce ne sono già troppi... vi lascio ai miei scatti, alle mie emozioni, e ai miei momenti.
V.M.
P.S. DIMENTICAVO, LE FOTO NON HANNO FILTRI, RITOCCHI, O ALTRI EFFETTI... FOTOGRAFO CIO' CHE VEDO E METTO IN MOSTRA CIO' CHE HO FOTOGRAFATO!
